Funi e catene: chi deve eseguire controllo?

Le funi e le catene impegnate nelle attrezzature di sollevamento devono essere soggette a controlli e a manutenzione continua, al fine di garantirne l’integrità e la sicurezza nel tempo.

Le funi possono subire delle alterazioni per cause meccaniche legate agli sforzi di flessioni conseguenti al piegamento intorno ai tamburi e alle pulegge e alle pressioni di contatto con gli stessi. In alcuni casi le funi possono essere danneggiate a causa dell’ossidazione. La riduzione della sezione della fune e dei fili elementari che la compongono costituiscono un campanello d’allarme relativo al degrado della fune stessa.

La verifica delle funi deve essere effettuata, per legge, da personale qualificato a svolgere questa attività: a meno che non si dimostri che personale interno all’azienda abbia ricevuto una formazione professionale adeguata a qualificare la persona allo scopo, non potrà essere il proprietario o l’utilizzatore a certificare la corretta esecuzione della verifica.

Resta comunque la circostanza che, se la verifica viene effettuata da personale interno all’azienda, anche se qualificato, la responsabilità in caso di incidente resta in capo all’azienda proprietaria/utilizzatrice del mezzo di sollevamento.

qualora la verifica delle funi venga affidata a società terza la responsabilità viene assunta da quest’ultima nel momento in cui rilascia la dichiarazione di corretta esecuzione della verifica con i relativi giudizi.

L’unico onere che permane in capo alla proprietaria/utilizzatrice è di attivarsi affinché la verifica venga eseguita nei termini di legge e l’onere di verificare le credenziali della persona o società che effettua la verifica (ad esempio: non si potrà pretendere di essere liberati da responsabilità se si è fatto visionare le funi da società che non ha come oggetto della propria attività l’assistenza ai mezzi di sollevamento).

L’avvenuta verifica va annotata da colui che ha la disponibilità della macchina, nel registro di controllo sulla base della dichiarazione rilasciatagli dal tecnico competente.

I nostri Tecnici specializzati eseguono le attività di controllo adottando le disposizioni contenute nelle UNI ISO 4309:2011 e s.m.i. Il controllo prevede il censimento iniziale delle attrezzature ed il successivo rilascio della scheda di manutenzione dell’attrezzatura.

Contattaci per maggiori info:

tel. (+39) 0742 320920

La caduta del carico e il possibile conseguente investimento degli operatori da parte dell’intero carico o di una parte di esso, rappresenta il rischio prevalente connesso alla presenza negli ambienti di lavoro di apparecchi per il sollevamento.

Le possibili cause

Errata imbracatura del carico;

assenza o non idoneità dei sistemi di trattenuta e di imbracatura;

non idoneità o insufficiente manutenzione dei freni e dei fine corsa;

eccessiva velocità o manovre brusche durante la traslazione del carico;

sollevamento di carichi eccedenti la portata dell’apparecchio;

interferenza tra più apparecchi di sollevamento che incrociano il raggio di azione.

Incidenti possono poi dipendere dalla “scorretta esecuzione delle manovre da parte dell’operatore addetto all’apparecchio di sollevamento quali, ad esempio, l’eccessiva velocità di traslazione e di salita o discesa del carico così come le brusche accelerate e frenate.

Ed è evidente che il sollevamento di carichi eccedenti la portata dell’apparecchio, oltre che presentare un elevato rischio di caduta dell’apparecchio stesso comporta il rischio di caduta del carico per rottura dei sistemi di trattenuta.

Misure di prevenzione

Prima dell’uso:

“verificare l’efficienza della pulsantiera;

verificare l’efficienza dei fine corsa elettrici e meccanici, di salita, discesa e traslazioni;

verificare l’efficienza della chiusura di sicurezza del gancio;

verificare che i percorsi pedonali di manovra siano liberi da ostacoli;

verificare l’efficienza del dispositivo di segnalazione acustica (sirena) e ottica (girofaro)”.

Durante l’uso:

avvisare l’inizio delle manovre con il segnalatore acustico;

durante lo spostamento dei carichi evitare di transitare sopra le aree di lavoro;

manovrare il carroponte a distanza di sicurezza dal carico;

eseguire con gradualità le manovre;

attenersi ai limiti di portata;

verificare sempre il corretto imbraco dei materiali prima di iniziare le manovre;

segnalare tempestivamente le anomalie”.

Dopo l’uso:

non lasciare carichi sospesi;

sollevare il gancio, ritirare il carrello e traslare il carro nella posizione di riposo prestabilita;

interrompere l’alimentazione elettrica, agendo sull’interruttore principale al quadro o a parete;

lasciare la pulsantiera al sicuro da eventuali danneggiamenti.

Mettiamo a vostra disposizione la nostra grande esperienza nella fornitura di apparecchi di sollevamento industriale anche per progetti chiavi in mano e per qualsiasi tipo di ambiente industriale.

Hai bisogno di maggiori informazioni?

Contattaci al num. +39 0742 320920

o invia una mail a info@fapsrl.net

L’indagine supplementare, anche detta indagine strutturale o decennale, è un esame approfondito da parte di un ingegnere esperto.

Per gli apparecchi di sollevamento che superano i 20 anni di età è prevista l’INDAGINE SUPPLEMENTARE, cioè una verifica strutturale finalizzata ad individuare eventuali vizi, difetti o anomalie, per stabilire la VITA RESIDUA.

Fap srl effettua indagini supplementari!

Il Datore di Lavoro deve sempre mettere a disposizione dei lavoratori attrezzature idonee ai fini della loro salute e sicurezza (ai sensi dell’art.71 del D.lgs. 81/2008), egli ha l’obbligo di effettuare le indagini sulle apparecchiature ogni volta che risulta necessario considerando:

-la frequenza indicata nelle istruzioni per l’uso fornite dal fabbricante,

-la frequenza indicata nelle pertinenti norme tecniche,

-lo stato di conservazione e l’utilizzo effettuato.

I principali elementi che costituiscono un apparecchio di sollevamento possono essere suddivisi in:

-elementi strutturali: sono quegli elementi la cui sostituzione non ha senso da un punto di vista economico. Sono gli elementi che influenzano la vita effettiva dell’apparecchio;

-elementi di usura: sono quegli elementi per i quali è prevedibile una sostituzione (con cadenza variabile) nell’arco della vita dell’apparecchio.

Considerando una gru a ponte, sono elementi strutturali le travi e la struttura del carrello; mentre sono di usura i ganci, le funi, i componenti dei freni, ecc.

Quali apparecchiature di sollevamento sono soggette ad indagine supplementare?

Le apparecchiature di sollevamento soggette sono le seguenti:

– le gru mobili (es. gru su autocarro e autogru);

– le gru trasferibili (gru a torre);

– i ponti mobili sviluppabili su carro ad azionamento motorizzato.

Quando va fatta?

Secondo il DM 11 aprile 2011 il DDL ha l’obbligo di eseguire l’indagine supplementare a partire dal ventesimo anno (a partire dall’installazione dell’apparecchio) con lo scopo principale di:

rintracciare eventuali vizi, difetti e anomalie generatesi in seguito all’utilizzo dell’attrezzatura;

stabilire la vita residua dell’impianto.

Si rileva tuttavia come alcune norme tecniche specifiche indichino indagini approfondite quando:

si manifesta un incremento della frequenza dei difetti rilevati,

quando a seguito degli interventi di manutenzione regolari si riscontra un importante deterioramento della macchina;

e, in ogni caso:

Non oltre i 10 anni per le gru a torre e le gru mobili,

Non oltre i 20 anni per le restanti.

Affidati a Fap Srl!

Servizi svolti:

Controlli non distruttivi

Esame Magnetoscopico

Liquidi penetranti

Ultrasuoni

Relazione dei cicli residui

Contattaci: Tel. (+39) 0742 320920

I lavori in quota possono esporre i lavoratori a rischi molto elevati per la loro salute e sicurezza, in particolare a rischi di caduta dall’alto e ad altri gravi infortuni sul lavoro.

Fra gli adempimenti richiesti dalla legge italiana per quel che concerne i lavori eseguiti in quota, vi è l’installazione di sistemi anticaduta (linee vita).

La scelta delle Linee vita per lavori ad alta quota è un aspetto fondamentale, oltre che obbligatorio, da curare in caso di costruzioni, ristrutturazione, installazione di impianti solari e fotovoltaici e di tutti i lavori che hanno partecipe quote e altezze come luogo di lavoro.

Chi può installare le linee vita?

Il montaggio delle linee vita esige molte conoscenze e qualifiche allo scopo di soddisfare tutti i requisiti di sicurezza richiesti dalla legge.

La legge regolamenta in modo molto rigido i requisiti fondamentali per eseguire questo tipo di installazione e le conseguenze della mancata applicazione di queste norme possono sfociare in gravi sanzioni.

Questo significa che una linea vita non può essere montata da chiunque: solo i professionisti del settore, abilitati dal fornitore dei sistemi da installare, possono procedere a svolgere questo compito in accordo con le disposizioni di legge.

Per capire meglio quali sono i requisiti richiesti per l’installazione è necessario compiere una distinzione preliminare tra le due tipologie: linee provvisorie e linee permanenti.

Per quanto riguarda le linee vita provvisorie, siano esse verticali oppure orizzontali, possono essere installate dalla persona che andrà ad utilizzarle. Ovviamente, a questo proposito, il lavoratore dovrà aver già ricevuto una formazione specifica che include sia nozioni prettamente teoriche, sia esercizi pratici e riguarderà il montaggio dei diversi tipi di linea di vita e l’utilizzo delle stesse.

Inoltre, l’operaio dovrà necessariamente ricevere una formazione specifica su come risalire nel caso di una caduta in altezza utilizzando le linee vita provvisorie.

Per quanto riguarda quelle permanenti, invece, sia nel caso delle linee vita orizzontali, sia nel caso di linee verticali con un cavo oppure con i binari, l’installatore dovrà essere una persona formata e accreditata.

Come sempre, è bene ricordare che sia la progettazione sia la realizzazione di sistemi anticaduta devono sempre essere affidate solo a dei tecnici specializzati con una consolidata esperienza nel settore, gli unici in grado di assicurare la giusta combinazione di affidabilità e sicurezza.

La grande forza del nostro Team è la capacità di progettare a 360 gradi.

Siamo un punto di appoggio importante per i Tecnici che, quotidianamente, si rivolgono a noi per professionalità, efficienza e cortesia.

Richiedi un preventivo:

Tel. (+39) 0742 320920

La migliore arma per la sicurezza di chi opera in quota è la prevenzione e la corretta progettazione dei sistemi di sicurezza.

La scelta e la progettazione linea vita sono un aspetto fondamentale, oltre che obbligatorio, da curare in caso di costruzioni, ristrutturazione, installazione di impianti solari e fotovoltaici e di tutti i lavori che hanno il tetto come luogo di lavoro.

Non esiste una “linea vita” come prodotto universale, adattabile a tutti i tetti, ma si tratta di un sistema complesso, composto in maniera diversa in funzione di distinti elementi. Ciò richiede sempre un progetto.

La grande forza del nostro Team è la capacità di progettare a 360 gradi.

Progettare una linea vita, cosa fare

Per progettare una linea vita ad hoc si deve tener conto di:

Valutazione dei rischi ed indicazioni sulla conseguente scelta del sistema di protezione dalle cadute.

Percorsi per arrivare all’accesso in copertura.

Punti e modalità di accesso in sicurezza alla copertura.

Valutazione del rischio conseguente alla caduta, a cui il lavoratore è esposto anche se è legato, derivante dall’oscillazione del corpo e dal conseguente urto contro ostacoli (effetto pendolo), da sollecitazioni trasmesse dall’imbracatura sul corpo al momento dell’arresto della caduta, dal tempo di permanenza in sospensione inerte.

Progettare una linea vita, i doveri del progettista

Il progettista deve progettare e creare un elaborato grafico con la descrizione dei rischi e delle modalità di utilizzo del sistema anticaduta.

La Pianta del tetto con indicazione della posizione degli dispositivi di ancoraggio e delle linee vita ed i vari percorsi in sicurezza.

Le Istruzioni di utilizzo del sistema anticaduta ed indicazioni dei DPI che deve avere in dotazione un operatore.

Le scelte effettuate in fase di progettazione sono volte a rendere sicura la copertura, garantendo al contempo comodità e facilità di utilizzo.

Il Progetto ed elaborato grafico devono permettere al datore di lavoro di fornire agli utilizzatori “dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.” (art. 26 del d.lgs. 81/2008).

Fap Srl, nel 2009, si è specializzata nel settore dei dispositivi di ancoraggio strutturale o Linea Vita e dei sistemi di anticaduta dall’alto grazie alla pluriennale esperienza maturata presso primaria azienda.

Elaboriamo in tempo Reale Progetti di Installazione, Dimensionamenti, Computi Metrici e Preventivi.

Le richieste vengono evase in modo molto veloce e, a stretto giro, il Tecnico riceverà un Progetto dettagliato su dove posizionare ed installare i Sistemi Anticaduta.

Richiedi un preventivo!

La Prova di Carico (PDC) è necessaria per tutte le apparecchiature di sollevamento cose, siano esse fisse (carroponti), trasferibili (gru a torre) e mobili (autogru).

La Prova di Carico (PDC) serve a verificare l’intervento delle sicurezze di cui l’apparecchiatura di sollevamento è dotata (freno, freno di emergenza e limitatore di carico, ove presente) ed è indispensabile, anche, per vedere come reagisce la struttura, in condizioni statiche e dinamiche, quando viene utilizzata in condizioni di massimo carico.

Ma vediamo nello specifico quando eseguire le prove di carico.

Il costruttore.

I vari costruttori di apparecchi di sollevamento industriale devono obbligatoriamente indicare nel libretto di uso e manutenzione la periodicità minima degli interventi di manutenzione. Da una ricerca compiuta su 20 costruttori, è risultato che circa il 90% degli stessi indicano di eseguire la prova di carico, almeno ogni anno. Ora, dato che il costruttore è il punto di riferimento assoluto, appare chiaro che sarà necessario seguire al minimo le indicazioni nei libretti di uso e manutenzione alla lettera.

Il manutentore.

Il personale specializzato che è impegnato nella manutenzione e nei controlli degli apparecchi di sollevamento, una volta compiuto quanto indicato dal costruttore, dovrà verificare in accordo con il datore di lavoro ed in base all’utilizzo effettivo delle macchine se è il caso d’intensificare o meno le verifiche e pertanto le prove di carico. In una gru poco impegnata, con basso numero di cicli compiuti a bassi regimi di carico, ovviamente, la frequenza delle verifiche sarà minore di una impegnata in maniera “pesante”.

L’utilizzatore.

L’utilizzatore e/o proprietario dell’apparecchio di sollevamento dovrà incaricare personale specializzato con provata esperienza nel settore lo svolgimento delle prove di carico. Inoltre, è compito del medesimo rispettare quanto previsto dal D.Lgs. 81/08 allegato VI e far verificare periodicamente la macchina da un ispettore accreditato per l’attestazione del mantenimento dei RES.

Affidare la manutenzione periodica preventiva dei propri impianti ad una azienda professionale e competente offre un’innumerevole serie di vantaggi; uno di questi: la vita dell’impianto si allunga e si mantiene un’ottima efficienza durante le operazioni di utilizzo.

Contattaci:

un nostro Consulente è a tua disposizione per informazioni sia tecniche che commerciali.

Tel. (+39) 0742 320920

Le verifiche degli apparecchi di sollevamento oltre a rispondere a un preciso obbligo di legge, sono uno strumento fondamentale per il mantenimento dei requisiti di sicurezza delle attrezzature e per la salvaguardia dei lavoratori che le utilizzano.

I nostri Tecnici specializzati eseguono le attività di controllo, contattaci!

La prima verifica periodica serve a:

-identificare l’attrezzatura di lavoro in base alla documentazione allegata alla comunicazione di messa in servizio inoltrata al Dipartimento INAIL territorialmente competente, controllandone la rispondenza ai dati riportati nelle istruzioni per l’uso del fabbricante

-accertare che la configurazione dell’attrezzatura di lavoro sia tra quelle previste nelle istruzioni d’uso redatte dal fabbricante;

-verificare la regolare tenuta del Registro di Controllo ove previsto dai decreti di recepimento delle direttive comunitarie pertinenti o, negli altri casi, delle registrazioni di cui all’articolo 71, comma 9, del d.lgs. n. 81/2008;

-controllare lo stato di conservazione dell’attrezzatura;

-effettuare le prove di funzionamento dell’attrezzatura di lavoro e di efficienza dei dispositivi di sicurezza. Al fine di assicurare un riferimento per le verifiche periodiche successive, dovrà essere compilata la scheda tecnica di identificazione che successivamente costituirà parte integrante della documentazione dell’attrezzatura di lavoro.

Come si conclude la prima verifica periodica?

Alla fine della verifica, se l’attrezzatura è considerata sicura viene rilasciato un verbale indicante l’idoneità dell’attrezzatura e la relativa scheda tecnica.

Nel caso non si sia potuto portare a termine la verifica per mancanza di documenti o indisponibilità dell’attrezzatura è rilasciato all’azienda un verbale di sospensione della verifica, che sarà poi terminata in un momento successivo.

Nel caso l’attrezzatura di lavoro presenti carenze tali da pregiudicare la sicurezza, sarà rilasciato un verbale indicante la non idoneità ai fine della sicurezza e sarà avvisata immediatamente l’ASL di competenza territoriale.

A cosa servono le verifiche periodiche successive alla prima?

Le verifiche periodiche successive alla prima serve ad accertare:

-la conformità alle modalità di installazione previste dal fabbricante nelle istruzioni d’uso;

-lo stato di manutenzione e conservazione;

-il mantenimento delle condizioni di sicurezza previste in origine dal fabbricante specifiche dell’attrezzatura di lavoro e l’efficienza dei dispositivi di sicurezza e di controllo.

Fap effettua verifiche ventannali e/o decennali!

Servizi svolti:

Controlli non distruttivi

Esame Magnetoscopico

Liquidi penetranti

Ultrasuoni

Relazione dei cicli residui

Per maggiori info:

Telefono ed email
Tel: (+39) 0742 320920
Fax: (+39) 0742 329098
Email: info@fapsrl.net

Carroponti e paranchi, a seconda dell’entità del carico, “sono maggiormente utilizzati nelle aziende per la movimentazione di carichi pesanti ed ingombranti”.

I carroponti e i paranchi sono dei macchinari progettati per sollevare e spostare materiali: sapere come utilizzare correttamente questi strumenti permette di prevenire possibili incidenti ed infortuni.

Cosa bisogna sapere dunque?

Fap Srl è presente da anni nel mercato della vendita di materiale e accessori per il sollevamento industriale, distinguendosi per la sua professionalità ed il suo impegno.

-I carroponti, scorrenti su rotaie, “devono essere provvisti alle estremità di corsa, sia dei ponti che dei loro carrelli, di tamponi di arresto o respingenti adeguati per resistenza ed azione ammortizzante alla velocità ed alla massa del mezzo mobile ed aventi altezza non inferiore ai 6/10 del diametro delle ruote;

-gli elevatori azionati a motore devono essere costruiti in modo da funzionare a motore innestato anche nella discesa;

-prima di iniziare il carico e lo scarico con carroponte o paranchi va accertato il peso che deve essere sollevato. Il peso è un dato fondamentale per la scelta corretta dei mezzi di sollevamento e degli accessori di imbracatura. Il peso del carico non deve superare la portata dell’apparecchio di sollevamento e degli accessori di sollevamento utilizzati per l’imbracatura;

-durante il trasporto il carico va mantenuto il più basso possibile, evitando urti e oscillazioni;

-gli accessori di sollevamento per l’imbracatura dei carichi vanno conservati in appositi luoghi e non abbandonati sul terreno dove possono essere causa di cadute;

-durante l’uso di mezzi di imbracatura (funi, catene, corde, ecc.) a tratti inclinati controllare che la distanza dai punti di attacco sia minore o uguale alla lunghezza dei tiranti (angolo al vertice < 60°) per evitare eccessive sollecitazioni dovute all’aumento della forza agente sui tiranti quando lavorano inclinati;

-è vietato passare o sostare sotto i carichi sospesi, passare con il carico sopra i lavoratori ed anche inserire parti del corpo (mani, dita, piedi, ecc.) sotto i carichi sospesi. Pertanto è necessario che i percorsi interessati dal transito dei carichi sospesi siano predisposti in modo da evitare il passaggio del carico sopra i lavoratori e sopra i luoghi per i quali l’eventuale caduta possa costituire pericolo”.

Scopri i nostri prodotti per il sollevamento industriale!

Richiedi informazioni:

Telefono ed email

Tel: (+39) 0742 320920

Fax: (+39) 0742 329098

Email: info@fapsrl.net

Il carroponte un’attrezzatura sollevamento fissa, utilizzata laddove vi sia la necessità di movimentare carichi, anche di notevoli portate, avanti e indietro e destra e sinistra. La movimentazione avanti e indietro può essere, teoricamente, infinita, mentre quella laterale è condizionata dai limiti costruttivi caratteristici di tali tipi di attrezzature.

Le aziende e le attività che implementano cicli produttivi in cui è necessario spostare elementi particolarmente pesanti e di grosse dimensioni necessitano di attrezzature adeguate allo scopo. Se gli spostamenti sono ristretti in un determinato spazio e limitati (per estensione e durata), la soluzione più diffusa è l’utilizzo del carroponte.

Il carroponte non va confuso con un altro macchinario deputato alla movimentazione di materiale e merci particolarmente pesanti o ingombranti qual è la gru a ponte. Il nome stesso, infatti, suggerisce quale sia la struttura di questa macchina e, di conseguenza, il suo funzionamento e quali siano le modalità di utilizzo.

Scopri di più!

Come viene utilizzato il carroponte?

A prescindere dall’ambito di utilizzo, il carroponte viene impiegato – nella maggior parte dei casi – per completare cicli di sollevamento di oggetti particolarmente pesanti o ingombranti. Grazie al carroponte, quest’azione può essere implementata sia in senso latitudinale (grazie alle carrucole dell’argano) sia in senso longitudinale, grazie allo scivolamento dell’apparato di sollevamento lungo la trave portante.

In concreto, trova impiego in diversi ambiti, dall’industria pesante alla cantieristica di vario genere, passando per le opere di manutenzione che richiedono lo spostamento o il sollevamento di oggetti pesanti, come ad esempio nei cantieri ferroviari, così come nei magazzini, nei cantieri portuali, nelle cartiere e negli impianti siderurgici. Questo macchinario utensile viene spesso adoperato per implementare i passaggi più onerosi di una catena di produzione che prevede lo smistamento di complessi e strutture di notevole peso e ingombro.

Visivamente si presenta come una trave orizzontale (che può essere singola, monotrave o doppia e bitrave) che unisce due lati di una struttura (quasi sempre una campata di un capannone), alla quale è “appeso”, o “appoggiato”, un paranco di sollevamento (quasi sempre a fune d’acciaio).

Per gli spostamenti avanti e indietro, il carroponte scorre su dei binari fissati ai due lati della struttura mentre, per quelli destra e sinistra, è il carrello di traslazione che ospita il paranco di sollevamento ad assicurarli.

Il carroponte viene comandato dall’operatore tramite una pulsantiera a cavo, i cui pulsanti riproducono i movimenti dei vari spostamenti. Il limite della pulsantiera a filo, è rappresentato dal fatto che l’operatore deve seguire il carroponte nei movimenti e in presenza di ostacoli è costretto a fare slalom fra gli stessi.

In alternativa alla pulsantiera a filo, sempre più utilizzato, il radiocomando industriale, che, riproducendo i comandi della pulsantiera, bypassa le limitazioni della stessa. Tutte le movimentazioni (che possono essere a singola o a doppia velocità) sono assicurate da motori elettrici e riduttori di varia portata e potenza.

I Carriponte sono gli impianti che meglio rappresentano l’attività del sollevamento industriale.

Per maggiori informazioni, contattaci:

Telefono ed email

Tel: (+39) 0742 320920

Fax: (+39) 0742 329098

Email: info@fapsrl.net

La legge impone al datore di lavoro l’obbligo di eseguire le verifiche periodiche su tutti gli accessori di sollevamento, incluse funi e catene.

Gli accessori di sollevamento, secondo le norme ISO 9927:2013 e ISO 12482-1,  devono essere sottoposti sostanzialmente a due tipologie di controlli:

Ispezione giornaliera: effettuata prima di iniziare le operazioni di sollevamento, prevede un controllo visivo per riscontrare eventuali segnali di usura, deformazione, rottura, ecc.

Ispezione frequente: effettuata con lo scopo di verificare la permanenza nel tempo dei requisiti di sicurezza in modo da garantire un uso ininterrotto dell’attrezzatura. A meno di periodi di inattività, i controlli di funi e catene devono avvenire con cadenza almeno trimestrale in mancanza di una specifica indicazione da parte del costruttore (come previsto dal punto 3.1.2 dell’Allegato VI del D.lgs. 81/2008).

Tutti i controlli condotti devono essere riportati su un apposito registro, ad eccezione di quelli giornalieri (i quali devono essere registrati solamente nel caso in cui si riscontrino eventuali difetti), che deve essere conservato per almeno 3 anni.

I nostri Tecnici specializzati eseguono le attività di controllo adottando le disposizioni contenute nelle UNI ISO 4309:2011 e s.m.i.

Ispezione catene

Le catene possono subire delle alterazioni principalmente a causa dell’usura nella zona interna di contatto tra le maglie in seguito allo sfregamento continuo delle superfici delle stesse.  Per i controlli è necessario: evidenziare eventuali segni di usura, pieghe, deformazioni, intagli, riduzione di sezione, allungamenti, con particolare attenzione alle zone di contatto tra le maglie e alle zone di contatto con le noci e con i rocchetti, nonché ai punti di fissaggio al capocatena realizzati con spine.

Ispezione funi

Le funi possono subire delle alterazioni per cause meccaniche legate agli sforzi di flessioni conseguenti al piegamento intorno ai tamburi e alle pulegge e alle pressioni di contatto con gli stessi. In alcuni casi le funi possono essere danneggiate a causa dell’ossidazione. È fondamentale osservare con attenzione le parti della fune che si avvolgono su carrucole/pulegge e quelle in prossimità dei punti di fissaggio alle estremità.

Fap srl effettua controlli degli accessori di sollevamento.

Contattaci per avere maggiori informazioni:

Telefono ed email
Tel: (+39) 0742 320920
Fax: (+39) 0742 329098
Email: info@fapsrl.net